La carie occlusale può rappresentare un problema per il clinico. Il suo rilevamento può risultare ostico in presenza di placca dentale oppure di difetti dello sviluppo, ma anche se l'illuminazione è insufficiente o la saliva eccessiva. Un recente studio pubblicato sul Journal of Dentistry ha voluto valutare l'attendibilità delle immagini 3D, catturate da uno scanner intraorale, per compiere la medesima diagnosi. La ricerca è stata condotta dall'Università Nazionale e Kopodistriana di Atene e dal Dipartimento di Odontoiatria dell'Università di Copenhagen.
I denti messi sotto esame
I ricercatori hanno analizzato oltre 50 denti posteriori permanenti di cui era già prevista l'estrazione. Dapprima lo hanno fatto utilizzando i criteri dell'International Caries Detection and Assessment System (ICDAS). Poi, una volta estratti, scansionando gli stessi denti con uno scanner intraorale 3D, impiegando luce bianca e blu-violetta per rilevare il segnale di colore e fluorescenza dai tessuti. Sei mesi dopo l'esame clinico, gli stessi esaminatori hanno valutato le immagini 3D corrispondenti a ciascun dente utilizzando criteri ICDAS modificati.
I risultati della comparazione
L'osservazione clinica e le immagini 3D catturate dallo scanner e proiettate su uno schermo sono risultate pressoché sovrapponibili. Anche in relazione all'analisi istologica eseguita dopo l'estrazione. I ricercatori, infatti, hanno registrato una buona attendibilità del sistema digitale per rilevare la carie, ma solo quella occlusale. I 58 denti del campione, infatti, 15 premolari e 43 molari, non dovevano presentare tartaro né restauri sulle superfici occlusali. Né avere gravi difetti di sviluppo o carie estesa visibile su altre superfici.
Un metodo valido per rilevare la carie occlusale a distanza
I risultati dello studio dimostrano che l'esame clinico tradizionale non è l'unico in grado di diagnosticare la carie occlusale. Grazie all'impiego della tecnologia, oggi è possibile rilevare la presenza di questa patologia anche a distanza. Questo fa del metodo analizzato un valido ausilio per lo screening della carie nei Paesi in via di sviuppo, per esempio, o per la ricerca in campo epidemiologico. L'idea potrebbe esser quella di fornire al personale locale formato l'attrezzatura per compiere la rilevazione. Per poi consentire la diagnosi a distanza e dunque la pianificazione degli interventi di cura, ottimizzando i costi. Peccato solo che per ora il sistema sia stato testato soltanto sulla carie occlusale: per estenderla a tutti i casi ci vorrà ancora del tempo e altre sperimentazioni.