La cromomagnificazione endoscopica virtuale: una tecnica innovativa e non invasiva nella diagnosi precoce del carcinoma orale. Studio preliminare su 31 casi
Autore: Dott.ssa Enrica Gentile
Relatore: Ch.mo Prof. Rosario Serpico
Introduzione
La neoangiogenesi è un segno di progressione neoplastica[1] ed è un evento precoce della carcinogenesi.[2] Tumori con un diametro maggiore ad 1-2 mm necessitano di un nuovo network vascolare.[3][4] L’angiogenesi consente l’accrescimento della popolazione tumorale e facilita la diffusione metastatica. La trasformazione della mucosa orale da sana a displasica fino a carcinomatosa, si accompagna ad alterazioni del microcircolo. La Cromomagnificazione Endoscopica Virtuale (CEV), tecnica usata in Gastroenterologia,[5,6] evidenzia i fenomeni neoangiogenici associati alla progressione del carcinoma squamoso del cavo orale (OSCC).[7,8]
Obiettivo
Valutare l’utilità clinica della tecnica CEV per l’individuazione precoce delle lesioni neoplastiche del cavo orale.
Materiali e Metodi
La CEV ha permesso di analizzare le anse capillari delle papille intraepiteliali (IPCLs).[7] La tecnica rende i vasi sanguigni più evidenti, poiché la luce emessa è filtrata e coincide con lo spettro di assorbimento dell’ossiemoglobina.[9] I risultati ottenuti sono organizzati in base alla classificazione di Inoue modificata da Takano[7] come IPCL I, II, III e IV, (Figura 1) secondo la loro graduale maggiore gravità. Gli esami sono stati condotti con un NBI System (Olympus Medical Systems Corp., Tokyo, Giappone).
Risultati
È stato coinvolto un totale di 31 pazienti ambulatoriali consecutivi, 16 uomini e 15 donne (età media: 59,61; min 23 max 88 anni). I risultati hanno confermato una forte correlazione tra la classificazione delle IPCL e l’aumento graduale della gravità della patologia. (Tabella 1)
Conclusioni
Secondo questo studio preliminare la CEV favorisce un’ispezione dettagliata della mucosa orale e la diagnosi precoce dell’OSCC, al fine di facilitare trattamenti minimamente invasivi ed prevenire la progressione della malattia, gravi complicazioni e recidive neoplastiche.
1. Folkman J. What is the evidence that tumors are angio- genesis dependent? J Nat Cancer Inst 1990; 82: 4–6.
2. Muto M, et al. Squamous cell carcinoma in situ at oropharyngeal and hypopharyngeal mucosal sites. Cancer 2004;101:1375–1381.
3. Folkman J. 1971. Tumor angiogenesis: therapeutic implications. N. Engl. J. Med. 285:1182.86
4. N Raghunand, R A Ggatenby, R J Gillies. Microenvironmental and cellular consequences of altered blood flow in tumours. The British Journal of Radiology, 76 (2003), S11–S22 E 2003 The British Institute of Radiology DOI: 10.1259/bjr/12913493
5. Ishihara R, et al. Significance of each narrowband imaging finding in diagnosing squamous mucosal highgrade neoplasia of the esophagus. J Gastroenterol Hepatol 2010;25:1410–1415.
6. Inoue H, et al. Magnifying endoscopy diagnosis of tissue atypia and cancer invasion depth in the area of pharyngo-esophageal squamous epithelium by NBI enhanced magnification image: IPCL pattern classification. In: Cohen J, ed: Advanced Digestive Endoscopy: New York: Blackwell Publishing 2007: 49–66.
7. Takano JH,, et al. Detecting early oral cancer: narrowband imaging system observation of the oral mucosa microvasculature. Int J Oral Maxillofac Surg 2010;39:208–213.
8. Katada C, et al. Narrow band imaging for detecting superficial oral squamous cell carcinoma: a report of two cases. Laryngoscope 2007;117:1596–1599.
9. Vincent BD, Fraig M, Silvestri GA. A pilot study of narrow-band imaging compared to white light bronchoscopy for evaluation of normal airways and premalignant and malignant airways disease.
Dipartimento Multidisciplinare di Specialità Mediche, Chirugiche ed Odontoiatriche Seconda Università degli Studi di Napoli, SUN