Carlo Ghirlanda, presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) torna a parlare del “Caso Dentix” a Mi manda Rai Tre.
Durante la puntata è stato dato spazio alle testimonianze dei pazienti che si sono rivoli alla catena e che alla fine del lockdown si sono ritrovati da un momento all’altro senza possibilità di procedere con le cure, nonostante avessero già pagato i trattamenti, o avessero aperto dei finanziamenti per farlo.
Si stima che i pazienti siano interessati dalla chiusura dei centri siano minimo 10mila distribuiti, in 57 centri in tutta Italia.
Ghirlanda è intervenuto spiegando che l’ottica di guadagno che si trova alla base di queste grandi catene non può essere compatibile con le necessità di tutela della salute dei cittadini.
«Da tempo chiediamo con forza al Parlamento, al Governo, ai Ministeri, di poter agire per introdurre delle regole. Noi soggetti iscritti a un ordine siamo vigilati, non possiamo agire così perché c’è un organo, per l’appunto l’Ordine dei Medici, che ci controlla. Queste società non hanno alcun controllo se non quello della pubblica amministrazione, che arriva sempre tardi.»
Anche Dentix e i suoi legali erano stati invitati a partecipare alla trasmissione, ma non hanno accettato.
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