La pericoronite è una condizione infiammatoria comune, legata ai terzi molari inferiori inclusi (M3M). Uno studio condotto dal Dipartimento di Chirurgia Orale della Facoltà di Odontostomatologia, presso l'Università di Medicina e Farmacia di Ho Chi Minh City, Vietnam, ha studiato, mediante un’analisi multivariata, la correlazione tra le caratteristiche anatomiche degli M3M e la prevalenza di questa patologia.
La pericoronite e il suo impatto clinico
La pericoronite colpisce fino all'82,4% dei pazienti con M3M inclusi. Si manifesta con dolore, gonfiore e arrossamento dei tessuti gengivali, ma in casi gravi può estendersi ai tessuti circostanti, causando febbre e infezioni sistemiche. Per queste ragioni, l'estrazione precoce dei M3M a rischio è fondamentale per prevenire tali complicanze.
Caratteristiche dello studio
Lo studio in questione ha analizzato 338 M3M provenienti da 245 pazienti. I ricercatori hanno utilizzato radiografie panoramiche (OPG) per valutare l’angolazione e i livelli di inclusione secondo la classificazione di Pell e Gregory. Raccogliendo inoltre dati demografici e clinici per identificare, grazie a un’analisi statistica multivariata, i principali fattori di rischio.
Fattori anatomici e rischio di pericoronite
L’angolazione e il livello di inclusione degli M3M sono risultati fattori determinanti per il rischio di pericoronite. Gli M3M verticali presentano un rischio di pericoronite 5,78 volte superiore rispetto agli orizzontali. Questa angolazione favorisce l'accumulo di detriti alimentari tra la superficie occlusale e i tessuti molli sovrastanti, creando un ambiente favorevole alla proliferazione batterica. Gli M3M inclusi a livello A hanno un rischio triplo di sviluppare pericoronite rispetto a quelli a livello B. Questo è attribuibile alla loro maggiore esposizione all’ambiente orale e alla possibilità di traumi occlusali. Infine, i molari a livello II sono più a rischio rispetto a quelli a livello I, probabilmente a causa della parziale esposizione della corona che facilita l’accumulo di placca e residui alimentari.
Innovazione metodologica e limiti dello studio
L’uso dell’analisi logistica di Firth ha permesso di ridurre gli effetti confondenti tra i fattori considerati, garantendo risultati più precisi rispetto agli studi precedenti. Tuttavia, l’assenza di imaging tridimensionale, come la tomografia computerizzata cone beam, rappresenta una limitazione. Inoltre, il numero ridotto di M3M classificati come livello III e C non ha consentito una valutazione approfondita di queste condizioni.
I fattori da tenere a mente
Il presente studio, pubblicato sull’International Journal of Dentistry, conferma che angolazione e livello di inclusione degli M3M sono fattori chiave nella prevalenza di pericoronite. D'altro canto, un'attenta valutazione radiografica degli M3M può guidare le decisioni cliniche per prevenire complicazioni. Come l'estrazione precoce degli M3M a rischio: essenziale per migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre l'incidenza di questa patologia.