La zirconia costituisce la prima scelta nell'ambito dei restauri full-crown monolitici in virtù delle sue caratteristiche: questo materiale, notoriamente, coniuga capacità estetiche comparabili alle ceramiche tradizionali con performance meccaniche superiori. Gli studi in vitro hanno evidenziato valori di resistenza alla flessione tra 900 e 1200 MPa e di resistenza alla frattura tra 9 e 10 MPa. D'altra parte, la zirconia si trova soggetto al fenomeno della degradazione a basse temperature (aging): la spontanea e progressiva trasformazione della fase tetragonale in monoclina degrada le proprietà meccaniche della zirconia stabilizzata all'ittrio.
Introducendo la propria revisione, pubblicata di recente su Japanese Dental Science Review, Kontonasaki ha ammesso l'ampiezza delle evidenze a proposito delle caratteristiche meccaniche della zirconia ma, nel contempo, ha constatato la necessità di aggiornamento, data la continuità nello sviluppo nell'ambito di questo materiale. Questa breve trattazione si propone di fornire una sintesi di quanto evidenziato nella revisione stessa.
In primo luogo, si considerino i fattori in grado di condizionare forza e resistenza all'aging da parte della zirconia monolitica.
Il primo step consiste nella fabbricazione delle nanoparticelle di zirconia stabilizzata all'ittrio, che può essere condotta tramite diverse tecniche: co-precipitazione, trattamento idrotermico, sol-gel, solution combustion synthesis. Le nanopolveri dovrebbero presentare elevata purezza e una gamma ristretta di dimensioni delle particelle, al fine di produrre strutture cristallografiche densificate.
Le strutture monolitiche in zirconia sono fabbricate, attraverso la tecnologia CAD/CAM, per fresatura di blocchi del commercio, pre-sinterizzati o completamente sinterizzati.
A tal proposito, la sinterizzazione può essere effettuata tramite le tecniche convenzionale (esposizione prolungata ad alte temperature), a microonde (soluzione a basso costo ma che richiede tempo) e spark plasma (SPS). Quest'ultima tecnica, più moderna, si caratterizza per la rapidità nel produrre strutture omogenee, prive di crack, a bassa porosità ed elevata trasparenza.
Per quanto riguarda la colorazione, è possibile utilizzare blocchi pre-colorati, oppure immergere i restauri in liquido colorante o utilizzare lo stesso per un brushing di superficie. La colorazione non influenza direttamente le caratteristiche meccaniche ma, apparentemente, sarebbe in grado di aumentare la resistenza alla degradazione a basse temperature.
La zirconia va considerata il materiale dentale più forte in termini di resistenza a flessione e frattura. Gli sviluppi degli ultimi anni, tuttavia, hanno avvantaggiato le caratteristiche estetiche, anche a scapito di quelle fisiche. Oggi, pertanto, vanno classificate due tipologie di zirconia: opaca e traslucente. La prima categoria, proprio perché dotata di maggiore resistenza flessurale, è indicata per le sedi molari. Al contrario, la zirconia traslucente monolitica è indicata in sede di minime forze occlusali e comunque non nel paziente bruxista. Questi materiali, strutturalmente assai diversi dai precedenti, potrebbero tuttavia presentare dei vantaggi per quanto riguarda la resistenza all'aging. Tale possibile vantaggio dovrà essere approfondito nel prossimo futuro.
Riferimenti bibliografici