Lo studio tridimensionale ad alta risoluzione, eseguito grazie all’ausilio di tecnologie d’indagine estremamente avanzate come il micro imaging in risonanza magnetica, presso l’Università Sapienza di Roma, si è concentrato su tre reperti: due incisivi e un molare. I risultati hanno mostrato un insieme di caratteristiche primitive, simili a quelle degli esemplari più antichi dell’Africa orientale (ad esempio, uno smalto di medio spessore, come in Neanderthal), ma anche caratteristiche peculiari, sia a livello della dentina che della cavità pulpare. Grazie alla risonanza magnetica è stato possibile visualizzare i micro marcatori periodici dello sviluppo della dentina (linee di Andresen), stimando così il tasso di formazione delle radici a un milione di anni.
Dunque prima che l’Homo Sapiens facesse la sua comparsa sulla terra, il modello di crescita dei denti era già simile a quello dell’umanità moderna. Questi sono i risultati di uno studio sui resti di un Homo Ergaster rinvenuti in Eritrea.