L’ansia dentale nel bambino rappresenta una delle principali sfide per gli odontoiatri pediatrici. Tra gli strumenti a disposizione, ci sono quelli farmacologici e quelli non farmacologici, più legati alla gestione dei comportamenti e dell'ambiente. Un recente studio, condotto presso l'Università di Bari, ha approfondito le principali strategie di sedazione farmacologica utilizzate in odontoiatria pediatrica, al fine di descriverne le caratteristiche e i destinatari ideali.
Obiettivi dello studio
La ricerca mira a esplorare e valutare le principali metodologie di sedazione farmacologica applicate ai pazienti pediatrici durante le cure odontoiatriche. D'altronde, ridurre lo stress dei piccoli pazienti migliora non solo l'esperienza complessiva del trattamento, ma anche la cooperazione durante le procedure, permettendo agli odontoiatri di lavorare in condizioni più sicure. Per condurre lo studio, una revisione sistematica della letteratura, i ricercatori hanno preso in esame studi clinici, case report e studi in vivo pubblicati negli ultimi dieci anni. Dopo aver individuato 544 articoli, ne hanno selezionati 16, quelli ritenuti più idonei alla ricerca.
Risultati della ricerca
Secondo gli studi presi in esame, la combinazione di dexmedetomidina intranasale e midazolam orale garantisce un miglior effetto sedativo rispetto all'uso esclusivo di midazolam. Tuttavia, non sono state riscontrate differenze significative in termini di eventi avversi, il che rende l'approccio combinato una scelta sicura ed efficace. L’uso di sedazione moderata con midazolam o una combinazione di midazolam e ketamina invece ha mostrato effetti positivi nel lungo periodo. Oltre a ridurre l'ansia immediata, questi farmaci sembrano migliorare anche il comportamento del paziente nelle visite successive, riducendo ulteriori episodi di paura o stress.
Valutazione della sicurezza e dell’efficacia
Altri studi hanno analizzato l’efficacia di varie tecniche di somministrazione, come il midazolam buccale, la dexmedetomidina endovenosa e la sedazione con protossido d'azoto (N₂O). Questi metodi si sono dimostrati sicuri ed efficaci nel contesto odontoiatrico pediatrico. D'altro canto, la scelta dell'uno o dell'altro dipende dalle condizioni cliniche del paziente e dalla complessità della procedura.
Considerazioni cliniche
L’uso della sedazione farmacologica nei pazienti pediatrici con ansia dentale, in alcuni casi risulta necessario. La ricerca, pubblicata sull’European Journal of Paediatric Dentistry e che ha visto anche il coinvolgimento del College of Medicine and Dentistry di Birmingham (UK), fornisce una guida preziosa per i professionisti del settore. Perché la scelta della strategia sedativa deve essere individualizzata in base al paziente, considerando fattori come l’età, la gravità dell'ansia e la complessità del trattamento da eseguire. E deve inoltre tener conto delle condizioni del paziente, per prevenire eventi avversi e garantire un trattamento sicuro e confortevole.