La registrazione dell’occlusione in odontoiatria

La registrazione dell’occlusione in odontoiatria è un passaggio generalmente condotto in tempi alla poltrona piuttosto contenuti, soprattutto in relazione ad altre fasi della protesi fissa tradizionale. Si faccia riferimento semplicemente alla preparazione dei monconi o ai tempi che può arrivare a richiedere l’adattamento del provvisorio in resina nel contesto di determinate tecniche operative.

Ciò nonostante, in questo breve passaggio, il clinico determina, idealmente in via definitiva, gli spessori sui quali deve lavorare l’odontotecnico. Una corretta esecuzione favorisce sicuramente il lavoro di laboratorio e assicura un workflow positivo in vista dei successivi appuntamenti, fino alla consegna del manufatto definitivo.

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Per quanto riguarda le considerazioni sulla longevità e sul successo del manufatto stesso, va sempre ricordato come queste derivino da una quantità di variabili. Non si può dimenticare, a tal proposito, il fatto che la registrazione dell’occlusione dia i migliori risultati su un dente a cui, a monte, in fase di preparazione, sono state asportate le giuste quantità di tessuto occlusale.

La fase operativa viene condotta tramite l’uso di diversi materiali. A seconda delle preferenze del clinico o di esigenze legate al singolo caso, possono essere usate resine acriliche, cere da masticazione o elastomeri da impronta specificamente indicati. Le resine vengono sfruttare proprio per la loro rapidità di indurimento e per la memoria di forma. Ancora oggi, esse rappresentano un’opzione efficace e coprono buona parte del mercato. Le altre due, invece, presentano generalmente minore durezza dopo l’uso: un semplice studio clinico indiano, a tal proposito, decide di metterne a confronto le proprietà.

Per quanto riguarda le cere, queste si espandono quando sottoposte ad un aumento di temperatura, per poi contrarsi al decrescere della stessa. Una strategia adottata dalle case produttrici allo scopo di ridurre l’impatto di tale proprietà consiste nel mescolare cere differenti. Anche per questo è sempre consigliato osservare le indicazioni dei produttori, ma in generale si può affermare che le cere e i relativi componenti sono tra i prodotti ad uso odontoiatrico con il più alto coefficiente di espansione termica.

Per quanto riguarda i siliconi per addizione e i polieteri, esistono precise formulazioni indicate per l’uso come materiale da registrazione, ed è solamente di queste che ci si occuperà. Il sopracitato studio, nella fattispecie, ha utilizzato un polietere. Si tratta in generale di composti che, al termine dei tempi di presa consigliati, presentano elevati livelli di rigidità, minima deformazione da compressione e stabilità dimensionale fino ai 7 giorni. 

In conclusione, per quanto il presente articolo non voglia far propendere il professionista per una tecnica in particolare, è giusto ribadire come, partendo dalla conoscenza dei materiali disponibili, sia bene orientarsi su quelli che, nelle proprie mani, forniscono risultati validi, garantendo sempre il comfort del paziente.

Il video propone invece uno specifico protocollo, elencandone alcuni vantaggi.

La registrazione dell’occlusione in odontoiatria - Ultima modifica: 2016-08-25T07:20:19+00:00 da redazione