Un bambino italiano su sei si ammala maggiormente di carie per colpa della crisi, che comporta il fatto che ci si rechi porta meno dal dentista, e degli zuccheri nascosti nei cibi. Questi i dati del congresso della Società di Odontoiatria infantile SIOI. Il 50% dei dodicenni e ben l’80% dei venticinquenni ha, o ha avuto, almeno un dente cariato.
Il Presidente dell’Associazione Odontoiatri AIO Pierluigi Delogu ha così commentato: “Rafforzare gli screening di prevenzione orale e gli incontri di educazione sanitaria tra i bambini è la prima arma per arginare il ritorno della carie. Medico di famiglia e pediatra sono fondamentali nell’indirizzare i genitori e nel parlare al bambino ma le regole specifiche per applicare il pacchetto educativo siamo noi odontoiatri in grado di adattarle alle varie fasce d’età; non a caso il Gruppo tecnico per l’Odontoiatria del Ministero della Salute sta elaborando un piano informativo di prevenzione orale nelle scuole”.
Delogu ha inoltre aggiunto: “Dal 1985 al 2005 in Italia l’incidenza della carie s’è abbattuta da un DMFT (somma di denti mancanti, cariati e otturati) di 4,9 a 2,1. Oggi il DMFT degli italiani si sta rialzando. Cao Sassari ha fatto un paragone statistico tra il triennio 2005-2007 e il 2009-2011, rilevando nell’ultimo triennio un’incidenza di carie triplicata – contando anche gli anziani oltre i 65 anni – con buchi cariogeni fino a tre volte più profondi e tasche parodontali riscontrate fino a cinque volte più ampie. Per 20 anni, fino al 2005, il sistema delle cure dentali è stato in mano agli studi monoprofessionali; oggi dilaga il low cost ma le formule “gridate” evidentemente non producono scelte convinte. Se dal dentista i genitori non ci vanno più perché temono di non poter pagare le cure, non ci vanno nemmeno i figli”.
“I bambini a scuola potrebbero essere più protetti dai controlli, dalla prevenzione e da regole di educazione alla salute orale, che non escludo qualche genitore stia trascurando. Gli odontoiatri AIO sono a disposizione per queste iniziative. Ricordo come nel 2013 abbiamo promosso l’esenzione dei figli di famiglie a basso reddito dalle prestazioni di prevenzione e oggi chiediamo al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin una giornata nazionale della salute orale ogni 20 marzo per dare impulso a tutte le possibili iniziative di educazione sanitaria a scuola”.