"Antibiotico-profilassi in chirurgia orale" è il titolo dell'aggiornamento monografico pubblicato sul numero di luglio 2019 de Il Dentista Moderno. Scritto da un pool di esperti, il testo è stato pensato per fare chiarezza su questo delicato argomento. Come spiegano due degli autori del lavoro, Ugo Consolo e Davide Bencivenni che insieme a Pierantonio Bellini, Sara Tognacci e Giulia Melloni, hanno curato la stesura dell'aggiornamento monografico appena pubblicato sulla nostra rivista.
Perché un aggiornamento monografico sul tema
"Perché in odontoiatria e particolarmente in chirurgia orale esiste molta confusione sulla prescrizione degli antibiotici e sull'antibiotico-profilassi", spiega Ugo Consolo, professore ordinario di malattie odontostomatologiche presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e Direttore dell'U.O.C. di Odontoiatria e Chirurgia Oro-Maxillo-Facciale del Policlinico di Modena.
"Ciascuna situazione clinica richiede un diverso approccio all'antibiotico che noi in questo lavoro", spiega Consolo, "abbiamo cercato di chiarire, fornendo utili aggiornamenti sui nuovi antibiotici. Ma anche sulle modalità di somministrazione dei farmaci di ultima generazione che hanno una posologia più semplice rispetto a quelli di un tempo: possono essere assunti con un'unica somministrazione. Tuttavia, non va trascurato il fatto che in certe situazioni chirurgiche l'antibiotico deve raggiungere il tessuto osseo e rimanere in concentrazione costante nel periodo che riteniamo indicato: in questi casi la posologia è più complessa e va conosciuta. Infine, abbiamo cercato di identificare le situazioni in cui non è necessario prescrivere l'antibiotico, per evitare di bombardare i nostri pazienti inutilmente e indurre già nei giovani pazienti la farmaco-resistenza. Anche alla luce delle recenti direttive della OMS, l'Organizzazione mondiale della sanità, che impongono un utilizzo sempre più calmierato degli antibiotici proprio per diminuire l’incidenza delle antibiotico-resistenze".
Com'è strutturato il testo
"L'articolo è strutturato in modo molto schematico", spiega Consolo, "questo con l'intento di fornire al lettore informazioni precise sull'antibiotico-profilassi da applicare nella pratica clinica". Il primo chiarimento si riferisce a "quando" fornire al paziente la profilassi antibiotica. "Non tutti i pazienti, infatti", spiega dice Davide Bencivenni, Docente a contratto e tutor clinico in Chirurgia Orale all'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, "necessitano di una copertura antibiotica per un intervento di chirurgia orale.
Ad esempio, un paziente giovane sano, che si sottopone a manovre chirurgiche relativamente poco invasive come una semplice estrazione dentaria, ovviamente non ha bisogno di assumere un antibiotico. Successivamente, abbiamo fatto una carrellata sulle principali molecole antibiotiche, sulla loro indicazione e posologia e approfondito poi alcuni ambiti particolari in cui la copertura antibiotica deve essere presa in considerazione".
Un ripasso sull'antibiotico-profilassi in chirurgia orale
"Questo aggiornamento, destinato a tutti gli odontoiatri, servirà per ripassare nozioni già note", dice Consolo, "ma anche per invitare i colleghi ad assumere un approccio basato sull'evidenza. E dunque più coerente all'uso degli antibiotici di cui oggi spesso medici e pazienti sembrano abusare".
Ripassare le nozioni già studiate, sostengono gli autori dell'aggiornamento monografico, è un gesto di umiltà e di responsabilità. "Non vogliamo peccare di presunzione pensando che una volta chiuso il libro di farmacologia all’università, si conosca e si ricordi tutto sulla farmacologia in ambito odontoiatrico e non solo" dice Bencivenni.
"Negli ultimi anni", concludono i due autori del testo appena pubblicato su "Il Dentista Moderno", "l’abuso di antibiotici da parte dei medici in generale ha portato all’incremento delle resistenze. Pertanto, crediamo ci sia la necessità di fare chiarezza in questo ambito. Dedicando una particolare attenzione anche ai nuovi protocolli proposti per la profilassi in situazioni particolari, come nell’endocardite o nell’osteonecrosi dei mascellari, ben descritti in questo lavoro".