L’Università La Sapienza di Roma, fondata nel 1303, per la prima volta nella sua storia ha un rettore donna.
Si tratta di Antonella Polimeni, odontoiatra, già preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, eletta con il 60% di voti. È anche stata la prima volta che il voto, causa Covid-19, si è tenuto online.
Polimeni si presenta come una professionista «con una esperienza venticinquennale maturata nella nostra Istituzione e negli Organi di Ateneo, animata dall’entusiasmo e dalla forte determinazione a imprimere alla nostra grande Università un ulteriore salto qualitativo a tutti i livelli. Una riforma strutturale a medio termine – così la definirei – che si dimostri all’altezza della nostra indiscussa eccellenza”», come scrive lei stessa nel suo programma elettorale.
Tra le sue priorità, invece, spicca «l’urgentissima promozione dell’internazionalizzazione del binomio ricerca e didattica, senza dimenticare le istanze della ricerca di base da sostenere e da accompagnare mediante aree dedicate dell’Amministrazione, nonché il rilancio dell’Area della Salute».
«La mia intenzione è di approntare una squadra di Governo competente, compatta e affiatata rappresentativa dell’Ateneo. Il fattore tempo in qualsiasi processo riformatore è cruciale e deve essere conforme con le aspettative di chi vota, specie in un momento come quello presente dove speranze e investimenti sul futuro prossimo sono fattori indispensabili per vincere le difficoltà e accompagnare i sacrifici che tutti noi stiamo facendo.»