L’odontoiatria restaurativa biomimetica (BRD) mira a imitare la struttura e la funzione dei denti naturali. Tuttavia, molte pratiche associate a questa disciplina sono state recentemente messe in discussione. Un nuovo studio, infatti, condotto da esperti universitari di Brasile, Stati Uniti e Cile, ha analizzato criticamente alcuni di questi protocolli. Gli autori hanno evidenziato i limiti di alcune tecniche, sottolineando la necessità di adottare un approccio più scientifico e condiviso.

Le pratiche controverse

Secondo i ricercatori, alcune procedure comunemente utilizzate in odontoiatria restaurativa biomimetica sono da considerarsi inefficaci. Ad esempio, i coloranti usati per individuare la dentina cariata rimuovono eccessivamente tessuto sano. Questo può compromettere la struttura del dente. L’abrasione con ossido di alluminio è un’altra pratica controversa. Può causare trattamenti eccessivamente invasivi e rappresentare un rischio per la salute degli operatori odontoiatrici. Anche la smussatura dello smalto nei denti posteriori è messa in dubbio. Secondo gli autori della ricerca, non offre vantaggi rispetto a preparazioni più semplici e comporta una perdita inutile di smalto.

Carenza di evidenze scientifiche

Alcuni protocolli non sono supportati da studi clinici validati. La deattivazione delle metalloproteinasi con clorexidina non migliora la durata dei restauri. Anche il "decoupling" temporale e l’inserimento di fibre per ridurre lo stress non hanno dimostrato efficacia. Tuttavia, ci sono aspetti promettenti. L’elevazione del margine profondo, per esempio, si conferma utile per gestire margini subgengivali difficili. Questo approccio può migliorare i risultati clinici in cavità complesse.

Verso un approccio basato sull’evidenza

L’odontoiatria restaurativa biomimetica ha un grande potenziale. Tuttavia, gli esperti sottolineano l’importanza e la necessità di validare i protocolli con studi più rigorosi. È essenziale valutare dunque parametri clinici come la longevità dei restauri, l’estetica e la soddisfazione dei pazienti. Perché solo un approccio scientifico, si legge nello studio pubblicato sul Journal of Applied Oral Science,  può garantire che questa disciplina migliori la qualità dei trattamenti e la salute orale.

Odontoiatria restaurativa biomimetica, i miti da sfatare - Ultima modifica: 2025-01-08T09:35:58+00:00 da Pierluigi Altea
Odontoiatria restaurativa biomimetica, i miti da sfatare - Ultima modifica: 2025-01-08T09:35:58+00:00 da Pierluigi Altea