Gerhard Seeberger è stato nuovamente eletto presidente dell’Associazione italiana odontoiatri dopo aver rivestito il ruolo anche fra il 2005 e il 2007. Al centro del suo programma pone i concetti dell’etica e della competenza e la necessità di conformarsi alle indicazioni delle istituzioni internazionali.
«Un’associazione di categoria deve prendersi cura dei soci, tutelarli, fare in modo che l’attività che svolgono cresca. Ma è anche chiamata ad armonizzare le aspettative degli iscritti con quelle del Paese e dei cittadini. Molte delle direttive e normative della nostra professione arrivano infatti da fuori: dall’Unione Europea, dall’ONU, dall’OMS». Si è presentato con queste parole al suo secondo mandato in qualità di presidente dell’Associazione italiana odontoiatri il dottor Gerhard Seeberger, che ha evocato lo «spirito di responsabilità» come principio ispiratore della sua attività ai vertici di AIO.
Quali sono, presidente, le più importanti indicazioni giunte dagli enti citati?
L’ONU impone, per esempio, la necessità di guardare a una copertura universale delle prestazioni odontoiatriche, sottolineando l’attenzione per le fasce più deboli; mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che sta per licenziare il Global Oral Health Action Plan, ci richiama all’odontoiatria sostenibile. Significa in primis garantire cure efficaci, di qualità e in totale sicurezza per il paziente. Per via della mia posizione e dei ruoli che ho rivestito ritengo di essere chiamato a guardare anche a quello che sta avvenendo oltreconfine.
Quali ritiene siano le principali sfide che attendono la professione odontoiatrica?
Sono l’etica e la competenza. Sotto il profilo etico dobbiamo contemperare la legittimità delle norme a tutela della concorrenza con la necessità di offrire cure appropriate. AIO sostiene il modello delle società tra professionisti, che consentirebbe di ottenere i benefici di cui godono le imprese mantenendo l’obbligo deontologico di aderire a regole che, per esempio, vietano di offrire a prezzi più bassi prestazioni di inferiore qualità. Per i pazienti questo vorrebbe dire minor funzionalità, benessere, qualità dei materiali e dei dispositivi impiantati.
C’è poi un valore aggiunto del medico odontoiatra, derivato dai suoi studi di clinica. A che cosa si riferisce, nello specifico?
Un esempio per tutti: vedendo una certa iper-pigmentazione nel cavo orale di un paziente, si esegue una corretta biopsia e la si invia a uno specialista per esami accurati. Penso alla Giornata Mondiale del Cancro, il 4 febbraio, in cui l’odontoiatra dovrebbe essere ben più visibile: il precedente direttore generale dell’OMS lo ha definito “pioniere del concetto della prevenzione, che trasforma in arte e scienza”. Il cancro orale è fra i più devastanti e costosi da trattare. L’applicazione della capacità di diagnosi richiede tempo, non dà reddito, ha un costo bassissimo, ma un valore non-misurabile. La laurea in Odontoiatria consente di riconoscere problemi da gestire con altre branche della medicina: nell’era del low cost, in cui le prestazioni si vendono come al supermarket, vedo il nostro plus a rischio.
Ha promesso attenzione ai giovani, cui servono competenze e opportunità
AIO ha impostato un poderoso programma di formazione su temi di attualità e talora di frontiera. Ma ai giovani dobbiamo dare qualcosa anche come sindacato, per tutelare la loro attività quotidiana, caratterizzata da fasi difficili nell’avviamento e nella gestione dello studio anche per la burocrazia imperante. È un lavoro appagante, faticoso ma non stancante, che avvicina chi lo svolge al sogno che aveva quando si è immatricolato al corso di studi. Vedo talvolta i giovani colleghi in situazioni dagli scarsi margini d’autonomia ove prevalgono interessi che mettono l’atto medico in secondo piano. L’autonomia è una caratteristica della nostra professione: ce ne si rende conto praticando. Come organismo di categoria dobbiamo fare attenzione ai rischi dell’ingresso di interessi commerciali nella nostra attività, consci di essere personalmente responsabili delle conseguenze dei nostri interventi. È riprovevole che nella nostra legislazione ci siano norme che agevolano certe società e le catene, ma non i liberi professionisti. Le Commissioni Albo Odontoiatri hanno un ruolo chiave nel difendere la prestazione a tutela del paziente e devono farsi sentire se il Legislatore sceglie la misura più conveniente anziché l’etica. AIO è a disposizione delle CAO e della CAO nazionale per fare fronte comune dinanzi alle istituzioni.
Responsabilità, eccellenza, spirito di squadra, innovazione, sostenibilità sono, ha detto, i pilastri del suo mandato: come tradurli in pratica?
Quelli citati sono i valori fondamentali di AIO, ma oggi metterei l’accento sulla sostenibilità. È il valore che l’Odontoiatra ha forse più onorato durante la pandemia, chiudendo lo studio per contenere i contagi, poi riaprendo e subito riprendendo gli stessi ritmi di lavoro precedenti, investendo in tecnologia per prevenire ulteriori rischi. In questo arco di tempo, i nostri prezzi non sono lievitati. Abbiamo dato prova di poter sostenere i nostri trattamenti e prenderci cura delle persone. I nostri valori sono quelli del Paese, del mondo, e vorremmo che anche la politica li adoperasse, che facesse scelte sostenibili per noi, ravvisando la necessità di un tessuto produttivo e professionale sano. La parte pubblica deve ora più che mai discutere con noi e ascoltare le nostre richieste e sollecitazioni.
Cosa intende dire quando parla dell’intenzione di «fare proposte politiche coraggiose»?
Partiamo da un assunto: un euro investito in salute orale equivale ad almeno un euro risparmiato evitando l’insorgere sia di malattie orali più gravi sia di patologie non trasmissibili legate allo stato dei denti e della bocca. Il sistema sanitario italiano è tra i più forti al mondo, non tanto per copertura della popolazione e universalità, ma per composizione della forza lavoro: a differenza di altri Stati abbiamo professionisti preparati che servono il fabbisogno di salute orale dei cittadini. Possiamo raggiungere un’adeguata copertura e non solo rispondere a chi frequenta regolarmente il dentista. Ma per arrivare alle fasce deboli non si può fare solo volontariato. A retribuzione zero, la qualità della prestazione non è sostenibile. Al Legislatore chiediamo che l’odontoiatria sia coinvolta nel sociale in cambio di vantaggi fiscali per il dentista anziano o giovane impegnato a dare questo servizio al Paese, efficientando le strutture esistenti: ambulatori pubblici o studi privati. AIO è pronta, con i dati, a dimostrare al ministro dell’Economia che l’investimento non è a fondo perduto, ma dà ritorni certi.
Fra i suoi obiettivi, vi è la realizzazione di un programma culturale strutturato…
Ha al centro i giovani e AIO Academy. Guidata dal segretario nazionale culturale Vincenzo Musella, è una realtà di punta nella formazione, con il fine di far conoscere l’eccellenza odontoiatrica italiana e guardare al resto del mondo. Il 7 luglio, nel primo Closed Meeting di Modena, selezioneremo i giovani colleghi che le sedi provinciali candideranno a relatori dei nostri eventi culturali; il 28 ottobre è previsto il terzo Congresso nazionale AIO Academy. Anche sui consueti eventi associativi AIO investe molto. Oltre a quello internazionale di Chia (8-10 giugno) altri due sono gli incontri-chiave. Il 31esimo Congresso nazionale (24-26 ottobre 2024 a Napoli) e il primo Congresso internazionale itinerante AIO (3-5 ottobre 2025, Palermo).
È libero professionista a Cagliari e Ghilarza, in Sardegna, e immediate past president dell’Academy of Dentistry International (Ong dell’ONU) e FDI World Dental Federation. Membro del Gruppo di lavoro Patient Safety del Council of European Dentists, è stato consigliere e presidente dell’Assemblea generale FDI e presidente della European Regional Organization of FDI. Ha presieduto la Commissione odontoiatri dell’Ordine di Cagliari e ha fatto parte della Commissione centrale per l’Esercizio delle professioni sanitarie del Ministero della Salute. Relatore a oltre 200 eventi, è autore, co-autore, revisore in riviste nazionali e internazionali e socio onorario ad vitam di società odontoiatriche e mediche quali l’Organizzazione Regionale Asiatica del FDI.