L'osteointegrazione dell'impianto è la prova della buona riuscita di un intervento di implantologia, forse quella decisiva. Il clinico per eseguire al meglio l'intervento implantologico deve considerare diverse variabili e poi agire di conseguenza. Tra queste, anche la velocità di trapanatura per la preparazione del sito dovrebbe essere presa in esame. Proprio come ha fatto un gruppo di ricercatori dell'Università di San Paolo, Brasile, che ha condotto una revisione sistematica su questo tema. Per poi pubblicare i risultati della ricerca su The Journal of Prosthetic Dentistry.
L'osteointegrazione, un problema anche di velocità
La velocità di trapanatura per il posizionamento degli impianti dentali può influenzare il contatto tra osso e impianto (BIC), la stabilità dell'impianto (ISQ) e l'area ossea occupata (BAFO). Ora, le varie velocità di rotazione e l'uso o meno dell'irrigazione durante la preparazione del sito sono state studiate. Tuttavia manca ancora un protocollo consolidato per ottenere i migliori risultati di osteointegrazione. L'obiettivo di questa analisi sistematica era studiare l'effetto della velocità di rotazione del trapano sulla perforazione ossea che consente il posizionamento degli impianti dentali e la sua relazione con l'osteointegrazione. Per poi ottenere informazioni di utilità clinica.
Uno studio condotto a regola d'arte
Per condurre questa analisi, i ricercatori hanno seguito gli standard per le analisi sistematiche e le meta-analisi (PRISMA), per poi registrarla nel database prospettico internazionale delle analisi sistematiche (PROSPERO). Inoltre, hanno eseguito ricerche su MEDLINE (PubMed), Scopus, Science Direct ed Embase. Calcolando anche il rischio di distorsione dei dati, secondo le indicazioni del Centro di revisione sistematica per la sperimentazione sugli animali da laboratorio (SYRCLE).
I risultati osservati
Gli autori dello studio hanno individuato 1.282 articoli, e dopo aver rimosso i duplicati e applicato i criteri di ammissibilità agli articoli in vivo sugli animali che trattavano la velocità di trapanatura e la sua relazione con l'osteointegrazione, ne hanno selezionati 8 per l'analisi. Di questi, 5 non hanno mostrato differenze statistiche, mentre 3 hanno evidenziato risultati di osteointegrazione nettamente superiori attraverso l'analisi dei parametri come BIC, BAFO, ISQ e forza di estrazione (PoF). In tutti gli articoli selezionati, la trapanatura ad alta velocità è stata eseguita con irrigazione.
Le conclusioni, un monito ad approfondire il tema
Nonostante l'effetto della velocità di trapanatura sull'osteointegrazione sembri importante, non si è giunti a un protocollo definitivo nella letteratura consultata. I risultati variano in base alla combinazione di fattori diversi, compreso il tipo di osso, l'irrigazione e la velocità di trapanatura. Servono nuove ricerche e un consenso tra i clinici, affinché si definisca un protocollo che stabilisca come procedere per ottenere la migliore osteointegrazione possibile.