Si tratta di una fase complessa ed estremamente importante per la completa formazione e maturazione dell’apparato stomatognatico, come già ampiamente illustrato in un precedente articolo.
La dentizione mista è quella fase dinamica dello sviluppo delle arcate dentarie che prevede la contestuale presenza di elementi della dentatura decidua e denti permanenti.
Dal punto di vista cronologico prevede due fasi di permuta, che vanno all’incirca dai 6 agli 8 anni e dai 10 ai 12 anni rispettivamente. Le fasi sono intervallate da un periodo definito intertransizionale, in cui non si assiste ne’ all’esfoliazione di elementi decidui ne’ all’eruzione di permanenti.
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La sequenza eruttiva degli elementi permanenti è nota: i primi ad erompere in arcata sono i primi molari, i quali non vanno a sostituire alcun elemento della dentatura decidua. Successivamente all’esfoliazione degli incisivi decidui, erompono incisivi centrali e laterali e, in seguito, canini e premolari, con una sequenza differente a seconda dell’arcata. I secondi molari si presenteranno in arcata a 11-13 anni e completeranno la maturazione degli apici radicolari a 14-16. L’eruzione dei denti del giudizio, che avviene solitamente tra i 17 e i 21 anni, non potrà evidentemente essere contemplata nella dentizione mista.
La posizione dei germi dentari all’interno dell’osso alveolare dipende dalla sua sede embriogenetica primitiva, dal diametro e dalla posizione delle corone dei decidui e dalla dimensione della regione apicale. Da ciò dipenderanno il fisiologico riassorbimento delle radici decidue e il tragitto eruttivo dello stesso permanente.
Prima di erompere, un elemento permanente compie all’interno dell’osso alveolare un percorso che lo porta a ridosso della mucosa orale. Dato che la spinta eruttiva ha inizio al completamento della corona e contemporaneamente alla formazione delle radici, è facile immaginare l’asse maggiore dello stesso complesso radicolare come il vettore di tale propulsione.
La fase successiva è l’eruzione vera e propria. La corona si presenta in arcata e giunge gradualmente in occlusione. Il percorso del dente è mediato da diverse guide, come la lingua e le labbra, che determinano il grado di sventagliamento dell’arcata.
Bisogna poi considerare il fatto che i decidui hanno generalmente diametro mesio-distale inferiore ai permanenti che li sostituiscono, con l’eccezione dei quarti e dei quinti che, in quanto molariformi, sono ugualmente voluminosi, se non più grandi, dei premolari permanenti. Se non esistessero delle riserve di spazio, dunque, i permanenti non avrebbero modo di prendere il posto dei corrispettivi decidui. Le riserve di spazio più importanti sono le seguenti:
- formazione di diastemi tra i decidui;
- durante il periodo intertransizionale, si osserva un incremento della distanza intercanina;
- posizione eruttiva maggiormente vestibolare degli incisivi permanenti;
- Leeway space: gap mesio-distale che si forma all’esfoliazione dei molari decidui.
All’eruzione attiva si accompagna, infine, la cosiddetta eruzione passiva, ossia la retrazione del tessuto gengivale in eccesso.