La notizia dell’imminente apertura dell’ateneo rumeno Dunărea de Jos ad Enna, in Sicilia, con l’attivazione dei corsi in “Medicina e Farmacia” e in “Scienze Infermieristiche”, sta suscitando molte critiche e altrettante domande.
Angelo Raffaele Sodano, segretario dell’Associazione Italiana Odontoiatri, che raggruppa 8 mila dentisti a livello nazionale, ha chiarito il punto di vista di AIO: “Forse il numero elevato di iscrizioni all’estero di studenti italiani – spesso con buone disponibilità economiche – ha indotto l’ateneo rumeno a concludere che in Italia non ci sia un’università in grado di formare gli studenti”. “In alternativa dovremmo pensare che l’attuale sistema di selezione con test-spauracchio all’ingresso del corso di studi stia continuando a produrre guasti: pur di evitare i quiz lo studente si iscrive a un corso extra-nazionale e magari dopo un anno di frequenza lo lascia, chiedendo l’ammissione a una facoltà italiana. AIO non è contro il numero programmato, ma chiede regole d’accesso ai corsi di studi sanitari concordate tra tutti i paesi di area UE. Oltre che ai Ministeri, la parola è alla professione: se è la stessa che –come avvenuto per Odontoiatria – invita a chiudere per un anno gli accessi ai corsi di laurea, si incoraggiano atenei stranieri a giungere alle stesse conclusioni dell’ateneo di Galați e a costruire un nuovo tipo di offerta formativa nel nostro paese”.
[…] e, per la prima volta, saranno ben due i relatori dell’Associazione Italiana Odonotoiatri (AIO) presenti nel programma scientifico della Manifestazione: il Presidente della Consulta Culturale […]