Posizionare correttamente il paziente migliora la postura dell’odontoiatra

Sono già state illustrate alcune semplici indicazioni su come organizzare gli spazi di lavoro. Il passaggio successivo è, naturalmente, l’approccio al paziente.

Si parla di primo luogo della posizione in cui il paziente stesso dovrà permanere nel corso della procedura clinica. Ovviamente, alcuni soggetti, soprattutto gli anziani, non sono in grado di tollerare certe posture per periodi lunghi.

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Nella maggior parte dei casi, comunque, è possibile regolare scrupolosamente la posizione del riunito e correggerla, se necessario, fase per fase, secondo le esigenze operative.

Le due posizioni di partenza sono quella con il paziente reclinato di 45° e quella con il soggetto quasi supino. In questo secondo caso, Autori consigliano di mantenere circa allo stesso livello testa, ginocchia e piedi, sconsigliando quindi l’iperestensione del capo.

A seconda della procedura, poi, anche l’odontoiatra dovrà orientarsi: ad esempio, nei quadranti superiori può essere richiesta la visione indiretta, che in ambito chirurgico invece non viene praticamente mai adottata.

Volendo fornire un orientamento generale, per l’operatore destrorso, la posizione a ore 7 permette di osservare la premaxilla e soprattutto la zona frontale della mandibola e l’emimandibola destra; si potrà chiedere al paziente di ruotare o flettere il capo. La posizione a ore 11 permette l’accesso ad ampie porzioni di entrambe le arcate, in visione diretta e indiretta. È probabilmente la postura maggiormente utilizzata. Le restanti aree anatomiche possono essere coperte tramite le posizioni a ore 9 e 12, anche a seconda delle preferenze personali. D’altra parte, i mancini utilizzeranno le posizioni a ore 5, 3, 1.

Posizioni per l’odontoiatra destrorso

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A partire dalle posizioni di partenza, l’operatore sarà poi libero di ruotare intorno alla testa del paziente, al quale a sua volta potranno essere richiesti spostamenti.

Il dato più importante rimane comunque la postura dell’operatore. Prima di tutto, la colonna dev’essere mantenuta il più possibile in una posizione stabile e attiva, di modo da non ruotare il bacino sul piano sagittale in una posizione di sovraccarico.

Le braccia verranno mantenute possibilmente aderenti al tronco, con gli avambracci in leggera flessione. Se il paziente è posto alla giusta altezza, la distanza di lavoro sarà così a 35-40 cm: nel caso in cui si adottino sistematiche di ingrandimento ottico, le regolazioni dovranno essere fatte di modo da mantenere questa stessa postura.

Posizione del paziente quando si adopera il microscopio in odontroiatria

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Ciononostante, il mantenere una sola postura, seppur corretta, per un periodo tanto lungo, non è comunque consigliabile. A tal proposito può essere buona cosa alternare le diverse procedure nel corso della giornata di lavoro, adottare ogni tanto una posizione di ortostatismo e fare dei piccoli esercizi di stretching nelle pause. Non è banale, infine, ricordare che la pratica sportiva, nel tempo libero, non può che migliorare le performance sul lavoro.

Posizionare correttamente il paziente migliora la postura dell’odontoiatra - Ultima modifica: 2015-12-19T08:52:17+00:00 da redazione