Dopo la firma, avvenuta nei giorni scorsi, del Ministro dell’Università Ricerca ed Istruzione Stefania Giannini, i posti disponibili nei corsi di Odontoiatria quest’anno saranno ridotti a 792, contro i 949 dello scorso anno accademico.
I vecchi Atenei devono ridurre i propri posti, ma uno nuovo è stato creato a Salerno, che apre quest’anno per la prima volta con 35 posti disponibili.
“L’ennesimo segnale di come le Istituzioni si rapportino all’odontoiatria, ignorando quanto Ordine, libera professione e lo stesso Collegio dei Docenti chiedono”, ha dichiarato il Presidente ANDI Gianfranco Prada.
“Grave che l’apertura del nuovo corso avvenga proprio pochi mesi dopo la manifestazione della CAO in cui sono stati presentati i dati sulle carenze formative di molti nostri Atenei, chiedendo la chiusura di quelli meno qualificati”.
“Il problema principale – prosegue Prada – non è tanto il numero dei futuri dentisti che saranno immessi sul mercato, ma dei dentisti che si laureeranno senza saper fare i dentisti. Tutti noi abbiamo avuto contatti o abbiamo frequenze nei nostri studi di giovani colleghi appena laureati. Sappiamo bene che se questi provengono da certi Atenei sanno lavorare, mentre se arrivano da altri no. E non parlo di pratiche più complesse come implantologia e protesi ma di saper svolgere correttamente terapie anche comuni come conservativa, endodonzia ed anche semplici estrazioni”.
“Se un tempo questo era “tollerato” e la formazione pratica si faceva “sul campo” oggi non ciò non è più accettabile sia perché il corso di laurea è stato portato a sei anni di durata (con l’ultimo anno che dovrebbe essere dedicato alla pratica sui pazienti) sia perché il mercato isolerà quei giovani colleghi che hanno studiato in Atenei che non riescono ad organizzare una attività didattica sufficiente per prepararli alla professione, anche in confronto a coloro che rientrano da corsi esteri dove l’attività pratica si svolge già fin dal secondo anno. Quindi la vera battaglia che dobbiamo combattere è quella sulla qualità formativa degli Atenei”.
ANDI ritiene dunque che la soluzione di questo problema non si trovi nella riduzione del numero degli studenti che possono accedere al corso, ma nel potenziamento degli Atenei italiani con corsi altamente qualificati e nella chiusura di quelli che possono ospitare solo pochi studenti e che non forniscono una eccellente preparazione. In questo modo verranno tutelati i ragazzi che si affidano al sistema di istruzione italiano, garantendo ugual qualità in ogni Ateneo, con un ottimo percorso di studi e di conseguenza un più facile ingresso nel mondo del lavoro. Per come siamo organizzati oggi, invece, non si fa altro che favorire coloro che studiano all’estero e tornano in Italia per lavorare un anno prima e talvolta con maggior esperienza pratica.
Gentile redazione, il vero problema non è solo la riduzione dei posti universitari, ma è la riduzione dei posti per gli esercenti la professione introducendo il numero chiuso dopo la laurea e non prima come capita per altre professioni. In questo modo si avrebbe un vero controllo senza la variabile dei laureati all’estero.
Cordialmente
Alberto Libero
Ma di cosa stiamo parlando? Tutto questo sistema del odontoiatria che non ti insegna niente durante i 5/6 anni ora è stato fomentato dagli stessi baroni e professori che poi ti devono vendere il corso o il master dopo..non prendiamoci in giro molti giovani colleghi sono sfruttati e sottopagati..la gavetta la chiamavano..un sistema tutto italiano! E se prima si poteva contare su un ricambio generazionale ora manco quello perché ti vai a prendere una laurea in Spagna se sei ricco o figlio di o una laurea in Romania e Albania e poi fai due carte ed eserciti liberamente..Ma allora che vogliamo? Riduzione dei posti potenziamento dei corsi di laurea esistenti equiparati alla capienza demografica della regione.io me ne sono dovuto venire in Finlandia per lavorare ed essere realizzato ma voi che vi siete laureati da tempo e ora siete capi di docenti di figli di ma sapete che significa muovere i primi passi senza quaterback?
[…] rappresentare la professione odontoiatrica in tutti i suoi ambiti , grazie alla collaborazione tra ANDI, CAO, Collegio dei Docenti, CIC, COI-AIOG, SUMAI, Centro di Collaborazione Nazionale OMS e […]
[…] un comunicato stampa, ANDI Roma ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’approvazione della Delibera della Giunta […]
[…] dentisti ANDI sono pronti ad attivare azioni di protesta fino a non adempiere all’obbligo imposto dalla recente […]